Sneakers2: Intervista con Valentina de I Colori Dello Shopping

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Ciao ragazze, eccomi qui a presentarvi la seconda intervista che ho realizzato per la rubrica Sneakers per il portale Dols.net. (cliccare sul logo della rubrica per accedervi).
Sneakers2: Intervista con Valentina de I Colori Dello ShoppingInnanzi tutto voglio raccontarvi chi è Valentina: una ragazza solare, simpatica, spigliata e determinata! Come l’ho conosciuta? Gestisce il negozio di abbigliamento e accessori I colori dello Shopping a neanche 200 metri da casa mia. Un posto davvero speciale, come capirete leggendo l’intervista, che si trova a Milano in Via Vitruvio 5 a pochi passi da Corso Buenos Aires. È un negozio giovane e fresco che ha bisogno, per crescere, che tante giovani donne sprintose come le lettrici di questo blog, provino a farsi un giro e lasciarsi conquistare dalla cordialità e dai consigli azzeccatissimi di Valentina!
Ciao Valentina, grazie per aver accettato di fare questa chiacchierata. Prima di tutto ti chiedo di presentarti e raccontare la tua attività ai lettori di Sneakers e M.O.M.A.
Sono Valentina responsabile del punto vendita I colori dello Shopping, sono arrivata qui dopo 11 anni di gavetta . Finiti gli studi di ragioneria e come stilista di moda, quindi due cose completamente diverse, ho iniziato a lavorare in un ufficio , però mi sentivo morire: non era il mio lavoro! Allora ho seguito l’istinto e per gioco ho iniziato nel campo della profumeria cosmetica e dopo un paio di anni in cui mi sono resa conto che quello era il mio lavoro, ho iniziato nel campo dell’abbigliamento e lavorando per il gruppo Miroglio.  Ho iniziato con Motivi, crescendo professionalmente sono passata a Oltre e infine da Elena Mirò dove ho concluso la mia formazione. Un bel giorno Silvia, titolare di questo negozio, è venuta da me e mi ha detto: “Valentina, apro un negozio di abbigliamento (Silvia è proprietaria della famosa gelateria Viel n.d.a), lo vieni a gestire?”. A questo punto ho preso la palla al balzo e quindi da due anni sono qua.
La mia preparazione professionale è a 360° perché mi occupo della formazione delle addette vendita, della parte amministrativa, degli allestimenti , quindi tutto ciò che concerne il visual merchandising e il total look nel vestire le clienti.
…E io ne sono testimone in prima persona. Ciò che mi ha colpito prima di tutto di questo negozio è che è “democratico”, nel senso che è adatto a tutti e veste tutti.
Assolutamente si, quando abbiamo aperto questo negozio, abbiamo voluto abbracciare tutto il target femminile, sia le donne che portano la 38 sia quelle che hanno una taglia più abbondante che hanno assolutamente il diritto di vestirsi in modo giovanile, sprint e grintoso. Non per forza sempre quei “palandrani” senza forma proposti de gran parte del mercato dell’abbigliamento.
Quindi quali sono le clienti che entrano qui?
Abbiamo dalla ragazza di 20 anni alla signora di 60 indistintamente. Chi ci conosce è difficile che poi ci abbandoni, penso sia per il servizio sia per la qualità dei prodotti.
Certo, quindi vi distinguete da quelle “grandi catene” che tendono a rendere “tutti uguali”…
Il grande peccato di queste catene è che stanno perdendo la vendita assistita. Quindi quello che fa la differenza è l’andare incontro a una cliente e trovare per lei la cosa “sfiziosa” di cui ha desiderio. Bisogna farlo con amore questo lavoro, altrimenti non si riesce a farlo.
Giusto. Di contro però si sente spesso emergere dalle indagine di mercato un dato di questo genere: chi fa compere nelle grandi catene le fa proprio perché è uno shopping indipendente, puoi girare nei negozi a tuoi piacimento, nessuno ti chiede nulla..
Si questo è vero, però quando poi le stesse persone che amano lo shopping nella grandi catene e non amano essere “importunate”, termine bruttissimo (anche perché facciamo fior fior di corsi per cercare di non risultare inopportune), quelle stesse persone non si trovano male nel nostro negozio. Questo perché c’è la vendita assistita è vero, ma noi lasciamo tutti liberi di girare il negozio e osservare i capi, e siamo qui a soddisfare qualunque richiesta specifica.
Quale è il tuo look ideale?
Qualsiasi look che sia casual. Quella via di mezzo tra lo sportivo e l’elegante che si sposa con qualsiasi situazione ed è adatto a tutti.
Che tipo di marchi trattate in negozio?
Il nostro marchio principale è EspritCollection, una linea particolarmente importante per l’utilizzo dei tessuti (sete) e per le linee degli abiti, diciamo che è perfetta per qualsiasi cerimonia o occasione importante, e la linea giovane EDC che invece propone un abbigliamento più sportivo – casual mantenendo sempre delle linee molto femminili e con ottimi tessuti i loro cotoni e le loro viscose sono assolutamente di un’ottima qualità. Per quanto riguarda la jeanseria abbiamo trovato un marchio che si chiama Eight Sin con una  qualità del jeans davvero fantastica, sia a livello di tessuto che di vestibilità. Infine stiamo testando, per le clienti un po’ più grandi, con necessità magari di acquistare capi più “impegnativi”, il marchio Lambrosa – Biancoghiaccio con taglie che comprendono anche le 52 e 54 e si rivolgono ad un target adulto. Da poco abbiamo inserito anche la ballerina LOLITA pura mede in Italy che oltre a garantire un’ottima qualità offre un ottimo prezzo  insomma siamo sempre alla ricerca del meglio sul mercato per garantire il meglio alle nostre clienti e accontentare tutte le tasche senza scendere di qualità.
Hai voglia di raccontarmi un episodio particolare legato al tuo lavoro? Magari un cliente che ti è rimasto impresso o una vendita particolare…
I clienti che mi rimangono nel cuore sono quelli che mi danno soddisfazione, cioè quelli che dopo un acquisto magari fatto apposta per un evento importante, tornano in negozio e mi dicono: “Valentina ho fatto un figurone!”.  Ecco in questi casi provo veramente una grande soddisfazione.  Un episodio che mi è rimasto impresso riguarda una signora molto distinta a vedersi che poi si è rivelata assolutamente non distinta nel comportamento. Avevo una ragazza in formazione che la stava seguendo, la signora stava provando i vestiti in camerino e se c’era qualcosa che non andava prendeva e glielo tirava addosso. Allora garbatamente l’ho invitata a lasciare il negozio dal momento che nessuno è qui per fare la “serva”.
Quanto è difficile e quanto invece “facile” avere a che fare con le persone?
È facile, basta essere se stesse! E io sono dell’idea che se accogli una persona con un sorriso è difficile che questa persona ti tratti in maniera scortese o infastidita. Bisogna accogliere tutti con rispetto e tranquillità e con rispetto e tranquillità si verrà trattati.
Si, sono abbastanza d’accordo. Come cliente ammetto di essere sia una di quelle che odia essere inseguita o “aggredita” quando entro in un negozio. Ci sono commesse che ti inseguono mettendoti in soggezione. Dall’altro lato cerco un negozio in cui si guardi a me come persona e non come un cliente qualsiasi, quindi se provo un capo e mi sta male apprezzo che mi venga detto…
È la sincerità nella vendita, quella che noi qui facciamo: è una mia regola! A me non interessa far ti provare tutto il negozio per farti uscire con un acquisto che poi non ti piace e la volta dopo non torni più. Preferisco che non trovi niente una prima volta ma che rimani soddisfatta lo stesso del servizio, torni una seconda e trovi magari tutto quello che ti serve. Invece tante colleghe lo fanno, la “vendita per forza”. Purtroppo, ci dividiamo in categorie, siamo rimaste in poche della “vecchia guardia”: lo facciamo da tanti anni e se lo facciamo da così tanto è perché abbiamo amore nel farlo! La maggior parte delle “nuove leve” fanno questo mestiere per arrivare a fine mese, come in questo momento storica capita in tutti i lavori purtroppo, però nella vendita lo senti e lo vedi.
Quali sono i progetti per il futuro che riguardano la tua attività?
A me piacerebbe che questo negozio davvero decollasse. Siamo ancora giovani dopo un anno e mezzo di apertura e vorrei che decollasse perché secondo me ha tutte le carte in regola per espandersi e magari, perché no, da responsabile del punto vendita entrare in società con il mio capo, aprirne un altro…(ride n.d.a)
Per quanto riguarda gli allestimenti, di cui mi dicevi ti occupi in prima persona, a cosa ti ispiri?
Dipende tutto dal mio stato d’animo!
…Quindi direi che è piuttosto allegro
Assolutamente! Ovvio, i miei allestimenti sono sempre su base total look, quindi quando guardi un capo devi avere già in mente l’idea di come poterlo abbinare in modo armonioso.  Deve essere tutto bilanciato, un particolare che attira lo sguardo  e tutto il resto che fa da contorno senza appesantire l’ambiente. Per questo faccio gli allestimenti solo quando sono dell’umore giusto, altrimenti non verrebbero bene.
Quindi non c’è nulla di programmato?
No, anche se più o meno li cambio ogni 15 giorni. Certo, ci sono anche delle regole di visual merchandising da seguire. Prima di tutto capire le linee di abbigliamento che stai trattando e poi seguire le regole base come ad esempio la distanza delle appenderie, le lunghezze degli abiti, le altezze da utilizzare, non mettere due fantasie vicine…Insomma delle regole standard che tutti dovrebbero seguire prima di lasciare tutto il resto al proprio estro e alla propria fantasia.
Quindi l’allestimento è una sorta di “biglietto da visita”?
Si, anche se il vero biglietto da visita di un negozio è la vetrina, perché  è lei che cattura l’attenzione quando stai passando davanti al negozio e il più delle volte ti spinge ad entrare. È lei che ti racconta cosa puoi trovare, che ti fa immaginare come potresti  stare con quel capo, insomma: la preparazione della vetrina è molto delicata e complessa anche se potrebbe sembrare molto semplice! Tieni presente che niente viene messo a caso. Gli allestimenti raccontano una storia e la vetrina fa da introduzione e presentazione, come succede con la copertina di un libro.
Ti ringrazio moltissimo per la disponibilità Valentina
Grazie a te.
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