Pietraquadra Stone Jewels: intervista con la designer Valeria Eva Rossi

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LogoSeconda ospite del nuovo anno della Rubrica Handmade For Future è la designer del brand Pietraquadra Stone Jewels, si chiama Valeria e vive attualmente a Torino (ecco perché accennavo al fatto che mi ha suggerito il ristorante in cui cenare durante il mio weekend dell’Epifania). Della sua attività mi ha colpito prima di tutto il materiale “principe” della collezione che scoprirete leggendo l’intervista, la linearità delle forme che fanno assumere all’intera collezione di gioielli un carattere moderno e contemporaneo. Credo che questa sia una delle interviste più complete e sentite realizzate fino ad ora per questa rubrica, la risposta di Valeria alla mia terza domanda (come sapete, l’unica che personalizzo, mentre le altre sono uguali per tutte le creative e seguono il fil rouge dell’idea di base di Handmade For Future), mi ha veramente incantata per completezza e raffinatezza e per tutta la passione per questo lavoro che traspare chiaramente, insieme a competenza e cultura della materia. Tutte doti rare di questi tempi. Buona lettura!

Come nasce la tua passione per l’handmade?

Più che di handmade, preferirei parlare di fatto a mano, cioè di un prodotto creato dal saper fare di mani esperte. Non amo gli ‘inglesismi’. Per associazione di idee quando pensiamo a prodotti fatti a mano, pensiamo alle nostre tradizioni, all’originalità, alla creatività, alla qualità dei materiali e alle competenze tecniche per la realizzazione. In particolare per certe categorie di prodotti il fatto a mano è un valore aggiunto sul prodotto industriale. La mia attenzione nel creare artigianalmente i miei gioielli nasce essenzialmente da due fattori, da un lato dall’intento di creare un prodotto non standardizzato: ogni pezzo è un pezzo unico, dall’altro, dal profondo rispetto e amore per le nostre tradizioni e il nostro savoir faire.

Sei un’artista e una creativa, che tipo di studi hai seguito?

Come ho già avuto modo di dire in altre sedi, se l’architettura è sempre stata la mia aspirazione, in generale, è il processo creativo che m’interessa, sia che si tratti di concepire un edificio, un oggetto o un gioiello, nelle cui forme credo si evinca, peraltro, la mia idea di un’architettura minimalista ma femminile. Le professioni di architetto e di designer di gioielli coesistono e anzi, in un certo senso, apportano qualcosa l’una all’altra, è uno scambio reciproco su piani diversi: l’attenzione al dettaglio, l’amore per le linee semplici e nette, il rapporto dialettico tra luce e ombra (bianco e nero), il rigore e la femminilità, la passione per la pietra .. etc., sono alcuni elementi comuni.

Il marmo è il materiale sovrano dei tuoi gioielli. Come trasformare un materiale generalmente considerato “freddo” in qualcosa di caldo e avvolgente da indossare?

Una premessa è d’obbligo: il marmo è una materia straordinaria da pochi riconosciuta tale. La straordinarietà di questa materia nasce non solo perché, se sapientemente lavorata, da vita a capolavori unici – di cui tutti abbiamo conoscenza – ma perché racchiude in sé una storia antichissima e sorprendente, che gli conferisce un’incomparabile preziosità, oltre alla bellezza e alla capacità di trasmettere emozioni. Il mio lavoro sul marmo parte da questa premessa e la volontà di trasformare il marmo in un gioiello è il desiderio di riconoscergli questa preziosità, che gli deriva dalla sua stessa natura e si esplica a prescindere dalla scala dell’opera. Anzi, questo particolare potenziale, viene accresciuto dal rapporto più personale che si crea con un oggetto che indossiamo piuttosto che con qualsiasi altro oggetto. Nell’immaginario collettivo si è abituati a considerare il marmo un materiale freddo, semplicemente perché è un buon conduttore di calore, ma molto meno dei metalli, per esempio. Siamo abituati a toccare una statua e a sentirla fredda, perché il calore della nostra mano viene disperso nella massa della pietra, rimandandoci così una sensazione di freddo. Ma se noi tocchiamo o meglio indossiamo un oggetto di marmo di dimensioni ridotte, questo risulterà caldo, perché assumerà la stessa temperatura del nostro corpo ed essendo la massa piccola non disperderà il calore al suo interno, ma, finché lo indosseremo, manterrà la nostra temperatura. È una legge fisica! Per i miei gioielli, ho cercato di ottenere leggerezza, portabilità e una sorta di morbidezza, caratteristiche necessarie a oggetti di questo tipo. Per fare ciò, ho lavorato sulle proporzioni, cercando di trovare il giusto equilibrio tra peso e dimensioni e sulla finitura superficiale, la texture. A tal fine fondamentale è la lavorazione manuale, che conferisce a ogni singolo pezzo, unicità e gradevolezza al tatto. Anche la scelta dei marmi non è casuale. Desideravo una scelta cromatica che avesse un forte potere evocativo e comunicativo, nessun colore che non fosse il Bianco e il Nero, avrebbe potuto meglio soddisfare questa decisione. Il contrasto tra le due cromie, accompagnato da forme geometriche elementari, suggerisce inoltre un desiderio di semplicità, risultando altresì molto elegante. Come la scelta cromatica si è basata sull’unione degli opposti, anche la scelta dei materiali che compongono i pezzi della collezione, gioca su contrasti e insolite combinazioni. Per esaltare le sensazioni di piacevolezza e portabilità, ho pensato di accoppiare il marmo a materiali che lo rendessero morbido e anatomico, come i tessuti e le passamanerie. Quest’insolito connubio è risultato una gradevole esperienza sensoriale: a pelle il marmo si scalda, acquistando la temperatura del corpo, e assume una pesantezza lieve, come il tocco di una mano. Il tessuto sembra completare l’abbraccio. La realizzazione di ogni gioiello in marmo e tessuto avviene in un processo sartoriale, in cui precisione e cura nei dettagli sono gli elementi guida. Con l’argento il percorso compositivo è in un certo senso più semplice: l’argento si modella attorno al marmo per creare un anello, una spilla, dei gemelli, come farebbe con una gemma.

Chi sono i tuoi clienti e che rapporti si creano con loro?

Il design dalle linee contemporanee dei miei gioielli si fonde con la tradizione delle tecniche artigianali. Innovazione, tradizione e storia creano un accordo affascinante. Pertanto, ritengo che i gioielli pietraquadra – questo il nome del brand – siano destinati a chi ama le cose belle, originali e non standardizzate. Il cliente di pietraquadra possiederà un gioiello che si porta con naturalezza e in ogni occasione, pur possedendo quella particolarità che gli conferisce un’aura di piccola opera d’arte.

Quanto è importante l’uso del web e dei social network nei lavori handmade?

La cultura della manualità si trova oggi a contatto con le nuove tecnologie e i media, strumenti veloci e dinamici che consentono interazioni costanti tra gli utenti. Da quest’incontro tra tradizione e innovazione nasce una nuova frontiera per l’artigianato, che raggiunge un pubblico teoricamente illimitato e sempre nuovo. Web e social network sono un’importante risorsa sicuramente, una vetrina sul mondo un modo rapido per dare visibilità a un prodotto e permettere a chi lo desidera di avere informazioni in tempo reale. Genial! Come direbbero i francesi.

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