Addio a Paco De Lucia, l’incanto del flamenco

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Paco De Lucia

Emozione in tutto il mondo per l’improvvisa scomparsa di uno dei piu’ grandi chitarristi e compositori del mondo. Si è spento il 26 febbraio, stroncato da un infarto ad appena 66 anni, il re del flamenco Paco De Lucia, mentre si trovava a Cancun, in Messico, con la sua famiglia; l’artista stava giocando in spiaggia con i suoi figli e i suoi nipotini, nei pressi della sua casa messicana. Inutile la corsa in ospedale: Paco ci è arrivato purtroppo già morto.

Una carriera indimenticabile, costellata di successi in tutto il mondo, che lo hanno consacrato come uno dei piu’ grandi musicisti di tutti i tempi. Nato nel 1947 in Andalusia, Paco – il cui vero nome era Francisco Sanchez Gomes – si appassiono’ già dall’età di cinque anni alla musica tradizionale spagnola; quando aveva 14 anni, formo’ insieme a suo fratello il gruppo “Los Chiquitos de Algecíras“, con cui giro’ tutto il mondo ottenendo consensi e ottime critiche. Il primo album da solista, “La fabulosa guitarra de Paco de Lucia” esce nel 1967, ma il successo vero e proprio risale al 1968, anno in cui strinse un interessante sodalizio artistico con uno dei piu’ noti cantanti di flamenco mai esistiti, Camaron de la Isla, detto “il principe del flamenco”, con il quale collaboro’ per circa 13 anni, incidendo buona parte dei suoi numerosissimi album. Grazie al successo clamoroso di questa formidabile coppia artistica, Paco riesce a tenere un concerto, nel 1977, al Teatro Real di Madrid, in cui mai nessun chitarrista della tradizione spagnola era mai riuscito a suonare prima di allora.

Al Di Meola, John Mclaughlin e Paco de Lucia

Paco ha però spaziato su vari generi musicali, non limitandosi soltanto al flamenco – che è stato il suo primo amore e che ha continuato a rispettare nella sua forma piu’ popolare e tradizionale – ma sperimentando di continuo, ed arricchendo il suo repertorio di jazz e rock, anche grazie alle geniali collaborazioni degli anni ’70 con miti del calibro di Eric Clapton, Al Di Meola e Chick Corea. Artista versatile ed eclettico, Paco non si limitò ancora a questi generi, ma subì nel tempo contaminazioni anche classiche e pop, fino ad arrivare alla fusion più moderna tra generi, passando anche per la salsa e bossanova. Rese perciò il flamenco piu’ “comprensibile” e più accessibile a tutti. Nel corso della sua carriera, ha collaborato anche con molti artisti italiani, tra cui Luciano Pavarotti, Albano, Anna Oxa e Claudio Baglioni, nonchè con altri celebri musicisti di fama internazionale, tra cui Carlos Santana e Bryan Adams.

Il primo disco da solista di Paco De Lucia (1967)

È impossibile citare i titoli di tutti i suoi vendutissimi album e tutti i premi ed i riconoscimenti che gli sono stati assegnati, ma vale la pena ricordare le “tappe” principali della sua ricchissima carriera. Nel 1980 esce “Friday Night in San Francisco“, album inciso con John McLaughin, che ottenne un successo planetario, vendendo più di cinque milioni di copie. “Solo quiero caminar” è invece l’album del 1981, che rivoluziona e cambia la musica andalusa. Nel 1996 la famosa “reunion” con Al Di Meola e John McLaughlin, con cui incide “The Guitar Trio“, mentre nel 1998 dedica la sua musica alla mamma Lucia, con l’album “Luzia“. Nel 2004 viene insignito del premio “Principe de Asturias nell’Arte“, mentre nel 2010 il Berklee College of Music di Boston gli conferisce la Laurea di Dottore Honoris Causa per il suo contributo musicale e culturale.
È stato un artista unico al mondo, un vero e proprio mago della chitarra. Di lui Mark Knopfler, ex leader dei Dire Straits, disse: “Quando l’ho visto la prima volta ho capito di non essere capace di suonare”. Alla notizia della sua scomparsa, il popolo dei social network piu’ importanti ha ricordato il re della chitarra con pensieri, dediche e messaggi di addio. Anche Claudio Baglioni ed Eros Ramazzotti lo hanno ricordato con grande affetto sulle loro pagine ufficiali Facebook.

Sito ufficiale: www.pacodelucia.org

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