3 giorni a Roma: prima tappa del MomaGrandTour

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Solo 3 giorni a Roma è una sfida? Decisamente sì. Ma nel #MomaGrandTour niente è impossibile ed è proprio nella sfida di riuscire a fare tutto ciò che desideravo in poco meno di 72 ore che ho voluto iniziare questo viaggio per l’Italia, in compagnia di Chiara Carolei e del suo conunviaggionellatesta.it e, ovviamente, in collaborazione con AccorHotels, come ho già avuto modo di spiegare nel teaser post di questo progetto di viaggio, nell’ambito dell’operazione internazionale #weloveaccorhotels.

Giorno 1. Dal via vai brulicante della stazione Termini ci spostiamo immediatamente nell’hotel che ci ospita per questa prima tappa romana: l’Ibis Styles Roma Eur (Viale Egeo 133, 00144 – Roma). Qui veniamo accolte in un ambiente super moderno e di design, una clientela che spazia da quella business, a Roma per lavoro e convegni, a quella familiare, che preferisce alloggiare in un Hotel di ottimo livello, lontano dal traffico del centro città, e vicino ai tanti vantaggi di un quartiere residenziale come l’Eur, non ultimo il famoso “Laghetto dell’Eur”, un parco con lago artificiale amato dai canoisti, in cui anche io e Chiara abbiamo molto amato passeggiare sia di mattina che di sera, andando e tornando dalla metropolitana. Le stanze sono ampie e confortevoli, anche qui il design minimale domina l’ambiente in un susseguirsi di bianco, grigio e color cioccolato, mentre è deliziosa l’idea di separare la zona dell’ingresso da quella notte tramite una tenda bianca. Bellissimi gli spazi comuni in cui domina la luce, e deliziosa, infine, la zona del cortile esterno con vasi di fiori, poltrone e divanetti in rafia per un momento di relax dopo cena.

Come dicevo l’Hotel si trova in zona Eur, precisamente la fermata più vicina della metropolitana è quella Eur Palasport (linea B). Nonostante tutte le facili battute sulla metro romana (battute che soprattutto noi milanesi dovremmo risparmiarci), devo ammettere che non è stato affatto male utilizzare i mezzi pubblici per girare la città. Per il primo giorno, avendo solo il pomeriggio a disposizione, abbiamo scelto di scendere a Colosseo e dedicarci ad una rispolverata di quella Roma classica che, anche se hai già visto mille volte, non ti stanchi mai di vedere nuovamente. Per trovarci qualcosa di diverso, per fotografare qualcosa di diverso, per notare i cambiamenti, e apprezzarli, oppure rimanerne dispiaciuti (trovare Piazza di Spagna impacchettata per lavori, ad esempio, non è stata una sorpresa gradita 🙂 ) Uscire dalla fermata della metropolitana Colosseo è quasi uno shock, perché sia che uno sia già stato a Roma o meno, non si è mai pronti a trovarsi fronte allo spettacolo di queste mura, specie in una giornata di cielo terso e sole bollente. Camminando in direzione dei Fori si ha decisamente la sensazione di passeggiare sul (o nel, come preferite) passato, e viene quasi spontaneo fermarsi a leggere ogni cartello, ogni storia, ed è sempre camminando che improvvisamente ci si ritrova in Piazza Venezia, da un lato l’Altare della Patria, dall’altro la prospettiva di immersi in Via Del Corso. Preferiamo vicoli e strade secondarie, e acceleriamo il passo per arrivare in fretta al mio luogo romano del cuore: la Fontana di Trevi. Non per gettare le scaramantiche monetine, ovviamente, ma per godere di quello spettacolo incredibile tra rococò e barocco, simbolo della Roma papale. Di Piazza di Spagna vi ho già detto, purtroppo, ed ora di tornare in Hotel perché ci aspetta la prima cena nel ristorante interno, cena che si è rivelata una vera sorpresa culinaria. Nei miei piatti un tris di pecorini e salumi romani come antipasto e una cacio e pepe saporita al punto giusto, il tutto condito da un ottimo calice di vino (bianco. Io e la Carolei il rosso non lo reggiamo, a quanto pare).

Roma-Eur

Roma-parco-laghetto-EUR

Roma-Colosseo-panoramica

Roma-passeggiata-Fori

Roma-Fontana-di-Trevi

Roma-Altare-della-Patria

Giorno 2. Dopo la site inspection dell’Hotel in cui abbiamo potuto scoprire tutte le tipologie di stanza, dalla suite alla standard, ricomincia il nostro tour romano e questa volta scegliamo Trastevere. Per arrivarci dall’Eur conviene prendere ancora la metro linea B, scendere a Termini e qui scegliere o taxi (7 minuti di orologio per 10€ circa), oppure lottare nel marasma degli autobus e cercare la linea H. Per abbreviare i tempi abbiamo scelto l’opzione numero 1 e ci siamo così ritrovate in Piazza San Cosimato, uno dei fulcri storici del quartiere, qui ogni giorno, si tiene un mercato, principalmente alimentare, dalle 6.30 del mattino alle 14.30, inutile dire che per chi, come me e Chiara, ama i mercati, l’atmosfera che si respira a Trastevere è perfetta. Come perfetto, e fuori dal tempo e dal mondo, è camminare per vicoli e stradine di questo quartiere che non mi era mai capitato, in tanti anni, di vedere di giorno, ma solo di notte, e l’aspetto è completamente diverso. Di giorno, ad esempio, si può godere della vista della miriade di balconi fioriti, e si può godere del profumo del gelsomino e delle rose. Si può entrare in S. Maria Trastevere e scoprirne il meraviglioso soffitto a mosaici. Instagrammare fiori e bellezze mette una certa fame ed è così che, guidate dall’istinto, decidiamo di provare i Rigatoni Democratici all’Hostaria Capo de Fero (Piazza San Cosimato, 16, Roma). A pancia piena si cammina meglio e così decidiamo di proseguire a piedi la nostra avventura, una passeggiata vista Tevere per giungere prima all’Isola Tiberina e, poi, tornare indietro ed immergerci nel Ghetto Ebraico. Qui chi ha amato molto il film “La finestra di fronte” proverà una strana energia mista a malinconia, i ristoranti kosher si susseguono l’uno dopo l’altro, così come le librerie, i negozietti vintage e dell’usato, le pasticcerie. Dopo un numero imprecisato di fotografie scattate, veniamo colte da un temporale improvviso (avete presente la cosiddetta “nuvola di Fantozzi”? Ecco, lei!). Che strano, il cielo era azzurro e limpido fino a qualche minuto prima e noi ci troviamo costretta a ripararci sotto un’architrave negli scavi di quello che un tempo era il famoso mercato del pesce del Ghetto. Tornato il sole e il sorriso riprendiamo la nostra camminata, ci attende un’altra lunga passeggiata verso la fermata della metro linea B Colosseo, e risfioriamo di nuovo con gli occhi la Roma dei Fori. La sera a cena è la volta della sperimentazione di nuovi piatti al ristorante dell’Ibis Styles Roma Eur, tutto pesce per Chiara, mentre per me bresaola di cinghiale con scaglie di pecorino e filetto di vitello con riduzione al vino rosso. Inutile dirvi che, ancora una volta, ogni pietanza si conferma buonissima.

Roma-Trastevere-mercato-di-Piazza-San-Cosimato

Roma-piazza-Santa-Maria-in-Trastevere

Trastevere-mercato-fiori

Roma-vista-sul-Trastevere

Roma-Ghetto-Ebraico-Pasticceria-Kosher

Giorno 3. Come ogni giorno in cui si sa di dover ripartire la malinconia si fa più forte al risveglio, e per accompagnarla quale miglior tappa da scegliere se non il quartiere Garbatella? Da anni desideravo visitarlo e non certo in memoria della fortunata seria televisiva “I Cesaroni”, anche se, in effetti, la famosa bottiglieria è facilmente individuabile, esiste davvero, è un bar e i turisti non perdono occasione di scattare una foto sotto l’insegna. Per arrivarci è ancora una volta la linea metro B ad aiutarci che ferma proprio a Garbatella, da lì, in pochi minuti a piedi, ci si può immergere nella parte più antica e caratteristica del quartiere. Si tratta di costruzioni adibite ad abitazioni private risalenti agli anni ’20 e ’30, la Garbatella è divisa in lotti, all’interno dei quali cortili e giardini costituiscono il nucleo centrale, sono punti di ritrovo per gli abitanti che, specie nelle ore serali della bella stagione, qui si ritrovano. L’urbanizzazione nata in questo quartiere avevo il preciso scopo di imitare il modello inglese delle “città giardino” e, infatti, non si può non notare la grande attenzione agli spazi verdi, e anche ai piccoli orti coltivati. Ma non è solo questo a colpire, tra scalinate, facciate decorate finemente, eppure un po’ “sgarrupate” talvolta, come direbbero a Napoli, conferiscono alle vie un fascino a metà tra il chic e il decadente. Passeggiando incantate tra file e file di panni bianchi stesi ad asciugare da una finestra all’altra con Chiara decidiamo che è giunto il momento del nostro ultimo pranzo tipico, e dopo una rapida ricerca, ci fidiamo dell’istinto e scegliamo la trattoria Tanto pe Magna (Via Giustino de Jacobis, 9/15, 00154 Roma), atmosfera casereccia (non a caso la gestione è familiare), e un piatto infinito di cacio e pepe con cui riempire la pancia. Nonostante si avvicini il momento di tornare a casa, decidiamo per un ultimo stop e visitiamo la Basilica di San Paolo fuori le mura. Una struttura imponente, sconvolgente per la sua bellezza sia interna, che esterna con il portico e il cortile estremamente curati. Si tratta della seconda più grande a Roma dopo San Pietro in Vaticano, e sorge lungo la Via Ostiense e la curiosità è che, pur non trovandosi specificamente all’interno, la Basilica gode dell’extraterritorialità della Santa Sede.

Roma-i-cortili-della-Garbatella

Roma-Garbatella-bar-Cesaroni

Roma-Basilica-di-San-Paolo-fuori-le-mura

Finisce dunque così la prima tappa del #MomaGrandTour, una 3 giorni romana all’insegna di un mix di arte, cultura e folclore. Un grazie speciale ad AccorHotels, il cui team ha seguito con calore e partecipazione i nostri live sui Social, e ovviamente grazie all’Ibis Styles Roma Eur che ci ha accolte come a casa. Prossima tappa? Torino. Ma non vi anticipo niente. Vi lascio con il video vlog di Roma, sperando che, oltre alle foto e alle mie parole, possa aiutarvi a “rivivere” insieme a noi questa bella ed intensa esperienza.

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