Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!

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Ho conosciuto per la prima volta il brand Ohmydolls durante le due giornate del Fashion Camp di Milano, svoltosi il 10 e 11 giugno scorsi. Tanti i bravi espositori, ma le creative di questo marchio hanno letteralmente conquistato sia le mie aspirazioni da trendsetter sia me come persona.
Ilaria e Rosanna Vista sono due sorelle milanesi, fondatrici del marchio Ohmydolls, creative a 360°, con una passione così evidente per tutto ciò che fanno, che quasi impossibile non lasciarsi coinvolgere dall’universo di “donne/bambole” (dolls appunto) che hanno saputo creare con maestria e disincanto, inserendosi con fiducia e bravura in un mercato complesso come quello della moda milanese, sempre, ahimè, più attenta ai grandi marchi consolidati, che ai designer emergenti.
Entrare nel loro showroom di Via Vela 18 a Milano, è compiere un viaggio nel tempo e tornare bambine e ragazzine, ricordarsi della propria passione per le bambole, mai del tutto sopita, e cercare, di riflesso alle loro creazioni, di coniugarla con tutto ciò che la vita adulta comporta: crescere provoca delle “ferite dell’anima” a volte grandi, a volte piccole, l’importante è saperle vedere come opportunità e non perdere per strada quella femminilità, quella carica seduttiva e vitale, che ogni donna possiede in modo innato.
Durante la mia visita al loro showroom, ho toccato con mano (e anche provato in alcuni capi che ora soggiornano nel mio armadio) tutto l’universo creativo che sta dietro al lavoro di Rosanna e Ilaria e quelle che stata per leggere è la chiacchierata che si è svolta durante questo pomeriggio che oserei definire “epifanico”.
Ragazze, anche se l’avrete già raccontato mille volte, come è nato il vostro brand Ohmydolls?
Rosanna: Tutto nasce da un progetto artistico. Ilaria ha sempre disegnato benissimo e avevamo questa idea di rappresentare un nuovo ideale di donna, una ragazza molto femminile, che non si nasconde e mostra a tutti le ferite inferte dalla vita, invece di chiudersi in casa o coprirsi fa vedere proprio tutti i tagli, le amputazioni che ha subito. Questo ovviamente può anche essere visto in modo metaforico: le ferite del cuore, ad esempio, dell’anima, che però hanno una ripercussione sul corpo.  Quindi arti amputati, tagli, ferite che si vedono nei quadri, riscoprendo però personalità e femminilità, senza paura di mostrare le ferite della vita, e di mostrare che si è sofferto, ma si va avanti.
Ilaria ha iniziato a disegnare e ci è venuto in mente di costruire proprio tutto un universo intorno a queste donnine, a queste bambole, e quindi abbiamo creato per loro un habitat: dei vestiti e degli accessori  che si sposassero con questa filosofia. Il percorso segue tutta la vita della donna, da quando è bambina all’età adulta, trovando  vari elementi su cui sviluppare questo concetto. Per la bambina un elemento più fiabesco, per l’adolescente e la donna adulta anche un aspetto più cupo, malinconico, però sempre molto femminile.
C’è da dire che sicuramente le bambole sono un qualcosa che rimane nell’immaginario femminile per tutta la vita…
Rosanna: Esatto, ce le portiamo dietro per tutta la vita, ci riconosciamo in alcune bambole e nei loro tratti. È stato interessante cercare di trasporre questo concetto anche sull’abbigliamento, creare degli abiti seguendo la nostra idea di femminilità. Chiaramente si tratta di pochi pezzi e dobbiamo puntare sull’esclusività del prodotto, chi prende qualcosa da noi sa che avrà un qualcosa di originale, che non verrà mai realizzato in serie, anche perché è fatto a mano, ed è sempre un’opera artistica.  Quindi c’è tutto un lavoro, oltre che concettuale, manuale, che ha un valore difficile trovare al giorno d’oggi. Cerchiamo di creare qualcosa per tutti il cui valore economico rispecchi il lavoro che c’è dietro.
Come è stato l’ingresso nel mercato?
Rosanna: Per noi è stato positivo, nel senso che è da pochissimo che abbiamo iniziato, sono solo tre mesi e abbiamo iniziato senza conoscere nessuno del settore. Io sono architetto, Ilaria è un’artista , quindi veniamo da due ambienti completamente diversi e non avevamo contatti. Perciò abbiamo iniziato la nostra attività pubblicizzandoci su facebook, cercando un po’ di amicizie e il passa parola tra gente che ha visto dall’inizio quello che abbiamo fatto ci ha permesso di conoscere sempre più persone a cui è piaciuto il nostro progetto e ci ha proposto varie iniziative.
Abbiamo iniziato con un ragazzo che doveva aprire un locale a Mykonos e ci ha chiesto di fargli da sponsor e in cambio ci da un corner vendita lì, sempre lui ci ha presentati a una persona che ha uno Show Room a New York che cerca sempre designer italiani a cui dare uno spazio nel suo negozio, per cui è venuta la buyer da noi, ha visto ciò che facciamo, si è innamorata e proprio in questi giorni parte la prima spedizione di merce per gli USA. Quindi è tutta una catena. Fortunatamente abbiamo avuto anche modo di conoscere gente nell’ambito artistico che ci ha permesso di esporre, di fare mostre con i nostri quadri e ciò ha creato un ulteriore passa parola.
Per questi motivi è stato un ingresso nel mercato indolore in termini di rapidità, chiaramente i risultati economici li stiamo aspettando, ma il consenso c’è e questo è importante, considerando che non abbiamo fatto campagne pubblicitarie di nessun tipo, a parte i contatti su facebook.
Forse al giorno d’oggi funziona meglio facebook delle pubblicità tradizionali…
Rosanna: Facebook è fantastico perché è gratuito e ti permette di entrare quando vuoi nella pagine degli altri per mostrar loro le tue cose, quindi si evita il passaggio di un qualcuno che viene a cercare il tuo sito, anche perché se non ti conosce non ti troverà mai. È un veicolo fantastico che ci ha aiutate moltissimo.
Le vostre clienti ricoprono qualsiasi fascia d’età…
Rosanna: Si, dalla bambina alla donna. Anche perché comunque ci sono proposte per tutte le età accessori e gioielli come le perle adatte a una signora, le culotte ricamate e dipinte a mano che la signora non comprerà ma che comprerà una ragazza giovane. Ci sono anche oggetti per la casa, come le copertine fatte a mano che solitamente sono molto apprezzate soprattutto dalle donne più grandi che ancora ricordano il valore del “fatto a mano”, il lavoro che c’è dietro. Al giorno d’oggi tante ragazze non si mettono più a cucire, a fare la maglia, invece a noi è sempre piaciuto.
Questo mi incuriosisce molto: al di là del fatto che il progetto Ohmydollssia recente, ci saranno delle basi su cui poggia tutto questo?
Rosanna: Di base la creatività l’abbiamo sempre avuta, quindi abbiamo sempre giocato con queste cose…Ci piaceva una maglietta? Ci mettevamo lì e, taglia e cuci, la creavamo da sole. Chiaramente non abbiamo la capacità sartoriale, ci limitiamo a fare dei disegni e dei prototipi e poi a farceli realizzare da sarte professioniste o da giovani ragazze che stanno imparando. Portiamo avanti dunque un discorso di artigianalità e di qualità possibilmente, anche nel caso dei designer di gioielli che coinvolgiamo: ci rivolgiamo a individui e non a società.
Aspirazioni e progetti per il futuro di Ohmydolls?
Ilaria: sicuramente adesso vedremo come va a New York, una cosa molto “grande”, un bel banco di prova, di cui non ci rendiamo nemmeno conto (ride felice n.d.a)
Rosanna: di certo in questi mesi abbiamo seminato moltissimo, nei prossimi vedremo di iniziare a raccogliere i frutti di tutta questa semina. La creatività è in continuo movimento, a volte dobbiamo accantonare delle idee perché sono veramente troppe e sarebbe impossibile realizzarle tutte. Dobbiamo sicuramente fare il punto della situazione e cercare di capire cosa ci va di portare avanti. Adesso, in aggiunta alla line femminile, stiamo lanciando quella maschile, per andare incontro a quei ragazzi che vogliono le creazioni di Ohmydolls e quindi l’abbiamo chiamata OhMyToys.
Ilaria: ci sono davvero tante cose in cantiere, per esempio faremo dei tutù sia per donna che per bambina con le piume.
Rosanna: sono molto richiesti, da chi fa spettacoli e teatro ad esempio, ma anche da donne normali che vogliono togliersi uno sfizio.
Ilaria: poi ci saranno le nuove culotte, realizzate con tessuti finissimi e morbidissimi tanto che i disegni addosso sembreranno quasi tatuaggi…
Insomma è un continuo brainstorming il vostro lavoro…
Ilaria: si praticamente si, ogni giorno salta fuori una nuova idea!
Rosanna: per questo dicevo che dobbiamo scegliere su cosa focalizzarci, anche perché essendo tutti lavori manuali se continuiamo a mettere carne al fuoco, finiremo per passare le giornate a lavorare e non portare avanti tutto il resto.
Ultimamente sul web c’è un gran fermento tra creative e artisti dell’hand made per quanto riguarda la scottante questione del plagio delle proprie creazioni. Tutelarsi è difficile, voi come vi ponete in merito a questo problema?
Ilaria: è un problema che comprendo in prima persona. Io per esempio evito di mettere molte foto su facebook e se le metto son sempre foto non del tutto chiare o nitide. Magari c’è chi pensa che non sappiamo usare la macchina fotografica, in realtà è fatto apposta per evitare di offrire ai “copioni” delle immagini chiare e limpide dei nostri lavori. In ogni caso è difficile, perché chi sa usare bene il computer al giorno d’oggi non si fa certo fermare da un watermark su una foto.
Comunque, al di là dell’aspetto legale ed economico, c’è anche un aspetto emotivo, il dire: “su questo progetto ci ho lavorato io, ci ho messo il cuore io, perché devi arrivare tu a rubarmelo e a prenderti il merito?”
Anche se ovviamente la qualità non sarà mai la stessa, la “mano originaria” si riconosce…
Ilaria: si questo sicuramente, anche di recente ci è stato detto durante una nostra mostra allo Zog a Milano. Facile essere imitati, uno può anche ricalcare un mio disegno, ma sarà comunque diverso perché verrebbe a mancare completamente l’aspetto emozionale che ci metto io. Quello che penso è che il fastidio di essere copiati derivi soprattutto dall’attaccamento che tu hai per le tue opere, per una cosa che hai realizzato interamente tu, l’aspetto economico passa in secondo piano. 
Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!
Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna! Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna! Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna! Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna! Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!
A breve potrete trovare questa intervista anche sulla mia rubrica Sneakers nel portale Dols.net, nel frattempo ditemi: sono o non sono meravigliose le creazioni di Ohmydolls? A presto con il prossimo reportage dedicato al mondo dei designer emergenti!
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