Torino: un weekend per la seconda tappa del #MomaGrandTour

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2 giorni a Torino sono sufficienti per visitare tutta la città? Ovviamente no, ma quante volte capita di avere pochissimo tempo a disposizione e dover fare quel faticoso lavoro di scelta e cernita di cose da fare e vedere? Spessissimo. Ecco dunque che “l’impresa” torinese della seconda tappa del #MomaGrandTour in giro per l’Italia (per chi si fosse perso la spiegazione del progetto ecco qui il link, e anche per chi si fosse perso la prima tappa romana ecco il link) è stata un po’ più ardua del previsto, complici anche una grandinata improvvisa e il tempo, per unire l’utile al dilettevole, trascorso al Salone del Libro di Torino.

Iniziamo dall’alloggio, pur considerando che Torino non è una città cara quanto altre del nord-Italia alloggiare un po’ defilati dal centro può essere un’ottima idea, non fosse altro per la tranquillità. Per quanto si tratti di una città mediamente grande, non stiamo comunque parlando di una metropoli e il centro rimane sempre ben servito da mezzi pubblici o da taxi (molto più economici di quelli milanesi, se proprio vogliamo fare un paragone), ed è così che nell’ottica di scoprire tutte le combinazioni possibile del mood #weloveaccorhotels che ho avuto il piacere di soggiornare al Novotel Giulio Cesare. Circa 10 minuti in auto dal centro e anche dallo stadio, per chi fosse amante delle partire, questo 4 stelle è dotato anche di un bel giardino con piscina (di cui purtroppo non ho fatto in tempo a godere, visto il tempo ancora incerto!), le stanze seguono gli alti standard Novotel e Accor e sono tutte dotate di ogni comfort, oltre che di grosse dimensioni, l’ideale per una come me che, specie quando sta via pochi giorni, tende a creare una grande confusione in camera tra valigia, vestiti e souvenir acquistati. Una grande sala colazione super luminosa e anche una bella zona bar e ristorante, mentre al primo piano due sale conferenze e una piccola palestra per gli ospiti che non vogliono perdere la forma nemmeno per qualche notte di trasferta lavorativa. Per mostrarvi al meglio le zone più significative dell’hotel ho pensato di inserire adesso il video vlog di questa tappa, in modo che possiate farvi un’idea prima di proseguire con i miei personalissimi consigli sul “cosa vedere”.

Come vi dicevo buona parte del venerdì e della domenica li ho trascorsi al Lingotto per il Salone Internazionale del Libro, in compagnia del gruppo L’Espresso e in particolare de ilmiolibro.it, con cui collaboro ormai dal 2014 e grazie a cui ho avuto modo di pubblicare il mio primo libro, Volevo fare la cantante invece faccio la blogger, un saggio sul mondo del blogging italiano che mi ha permesso di vincere il premio Keywords 2015 nella categoria Nuove Tecnologie e che, dunque, verrà presto ripubblicato, aggiornato e in formato ebook, direttamente da L’Espresso. Una grande soddisfazione personale a cui Torino ha fatto da sfondo, un caos calmo, quello di questa città. Nonostante la grande quantità di turisti e curiosi l’ordine viene mantenuto più o meno saldo e le migliaia di persone presenti transitano sotto i Portici della città mantenendo un certo ordine. Dopo le fatiche della fiera è il momento di incontrarsi con Paola Forneris di Viaggi e Delizie, una collega blogger che ho avuto il piacere di conoscere a Palermo, sempre grazie ad Accor, e che mi ha portata a rifocillarmi in un ristorante che mi sento di consigliarvi, soprattutto se come me e lei avete problemi di celiachia o intolleranze alimentari varie: si chiama Ristorante Pizzeria Duca 102 (Corso Duca degli Abruzzi 102 – Torino) e questa è la magnifica focaccia che ho ordinato. Tutta per me.

Ristorante-pizzeria-Il-Duca-Torino

Il sabato mi sono svegliata di buon mattino pronta a godermi la città, un po’ di corsa, – per fortuna un po’ la conosco già – penso, e inizio, ovviamente, da Palazzo Reale. Il sole sembra resistere e dunque corro per raggiungere i Giardini di Palazzo Reale, sono una novità per me, anche perché hanno riaperto da poco al pubblico, e sono ancora in fase di manutenzione, ma già il lavoro fatto è assolutamente meraviglioso. (Se vi siete soffermati a guardare il video che ho inserito poco più in alto, avrete di certo notato che l’introduzione l’ho girata proprio all’interno dei giardini)

Torino-Giardini-Palazzo-Reale

Si prosegue poi con una camminata (e anche un momento di relax sulle panchine) nel Parco Archeologico delle Torri Palatine, io sono entrata dalla parte di Piazza San Giovanni, così ho ammirato nuovamente la chiesa e sono rimasta nella giusta traiettoria per tornare verso Palazzo Reale e proseguire con il giro che avevo in mente.

Torino-Parco-Archeologico-Torri-Palatine

E che giro avevo in mente? In realtà volevo perdermi in Via Po, camminando ovviamente sotto i portici e ricordando le lezioni universitarie a tema Baudelaire e passages parigini, sbirciare dentro tutti i portoni aperti, perché i cortili di Torino regalano sempre grandi sorprese, volevo curiosare tra le numerose bancarelle di libri, cd e vinili vintage e usati, volevo arrivare fino alla Mole, constatare che la coda per entrare al museo del Cinema era davvero eccessiva, tornare indietro e, a quel punto, scegliere con calma un posticino in cui pranzare lontano, però, dalla confusione turistica. Il posticino, alla fine, l’ho trovato in Via Montebello 2, si chiama Prendila così, qui la farinata di ceci è la regina incontrastata, fatta con una grande varietà di ingredienti, aperta o chiusa, e condita con ottimo olio di oliva. L’acqua ti alzi tu a prenderla da un dispenser (gasata o naturale), piatti, bicchieri, posate, tutto è riciclabile e ha un suo contenitore per quando finisce di pranzare, anche il caffè te lo fai da solo e lo zucchero lo condividi da una zuccheriera, senza inutile spreco di bustine. Insomma un concetto americano e slow, ancora nuovo per l’Italia, che sono stata assolutamente felice di incrociare per caso camminando per la città.

Torino-Prendila-Così-Via-Montebello

Una foto pubblicata da Alessandra Pepe (@alemomastyle) in data:

Il primo pomeriggio è dedicato ad alcune delle mie piazze preferite di Torino, nonché le più importanti, per cui mi sposto da via Po, facendo le traverse interne, e arrivo in Piazza Carlo Alberto, qui c’è l’ingresso del Museo del Risorgimento, situato all’interno di Palazzo Carignano, e anche la Biblioteca Nazionale. Siccome sono una donna fortunata ho incrociato il mercatino del vintage e dell’usato del sabato e mi sono persa tra le bancarelle per una buona mezz’ora. Ho attraversato poi l’ingresso del museo per godere di un momento di relativa tranquillità nel cortile interno di Palazzo Carignano, questo è in assoluto il mio posto preferito di Torino e se proprio dovessi scegliere una sola cosa da consigliare di vedere, lo nominerei, senza dubbio. Innumerevoli scatti fotografici dopo sono uscita dall’altra parte e mi sono ritrovata in Piazza Carignano, caldo, caldissimo, ora delle merenda con un bel gelato da Pepino, no? Un altro grande classico torinese, locale storico, gli inventori, quelli veri, del gelato con lo stecco.

Cammina che ti cammina si arriva anche in Piazza San Carlo, qui si sente l’imponenza del cuore sabaudo della città, qui, così come in Piazza Castello proprio di fronte a Palazzo Reale, ci si ricorda prepotentemente che Torino deve buona parte del suo fascino intramontabile, al fatto di essere stata una città reale…e regale. Proseguo imperterrita, nonostante il caldo sempre più afoso (forse presagio di tempesta?) e mi dirigo verso il Museo Egizio, altra tappa irrinunciabile. Anche questo è stato da poco restaurato ed è stato riorganizzato l’allestimento interno, purtroppo non si possono fare fotografie, ma, credetemi, ne vale la pena, specie se avete bimbi in età scolare, che possano apprezzare ciò che iniziano a studiare sui libri, anche “live”.

Una foto pubblicata da Alessandra Pepe (@alemomastyle) in data:

Uscita dal museo ecco le nuvole, che non promettono nulla di buono. Una corsa al riparo giusto in tempo per evitare una grandinata epocale, così forte e lunga credo di non averla mai vista in 30 anni di vita. Considerata l’ora non ci voleva proprio, salta il mio programma di spostarmi verso la Reggia di Venaria, per visitare, anche, la mostra di Steve McCurry (già vista a Milano, ma repetita iuvant quando si tratta di un artista del genere). Io ho dovuto rimandare, ma voi avete tempo fino al 29 settembre 2016, nessuna scusa.

Una foto pubblicata da Alessandra Pepe (@alemomastyle) in data:

E così, dopo svariate peripezie per tornare in Hotel si fa ora di cena, una cena al Novotel Giulio Cesare, con antipasto di selezione di formaggi DOP del Piemento e un ottimo primo piatto, ovvero ravioli di patate viola con guanciale, pecorino e nocciole tostate. Il tutto condito da un calice di vino bianco, immancabile nei miei pasti. Ho avuto così modo di testare, con gusto, il ristorante dell’Hotel che viene promosso a pieni voti: pochi piatti iper selezionati, curatissimi nella preparazione e anche nella presentazione.

Torino-cena-Novotel-Giulio-Cesare

Stavo quasi dimenticando…avete presente il detto “dopo la pioggia torna il sereno, no?” Ecco, dopo la pioggia, anzi, la grandinata, io ho cenato con uno splendido arcobaleno a far da contorno a Torino.

Torino-arcobaleno-dopo-grandinata

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