Design Week: ultimo giorno di Fuorisalone 2016

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Ancora poche ore e la Milan Design Week chiuderà i battenti, Funk Design and The District giunge all’ultima tappa del giro per i distretti del Fuorisalone 2016. Oggi le ultime due zone tra Stazione Centrale e Piazza San Babila. San Gregorio Docet e Porta Venezia InDesign le protagoniste di questo ultimo capitolo.

Design week fuorisalone 2016 eventi

Anche oggi qualche suggerimento per vivere l’ultima giornata di questo atteso Fuorisalone 2016 che si avvia alla conclusione. Iniziamo a pochi passi dalla Stazione in via Carlo Tenca 17, dove per questa Design Week Samer Alameen, designer Libanese al suo debutto italiano, presenta Pattern Interrupted, un’elegante collezione fortemente ispirata dai motivi dimenticati del Palazzo di Alhambra in Andalusia. Ancorato al mondo della narrazione cura in prima persona l’allestimento dello spazio con elementi che richiamano la natura e inserisce il tavolo Marbelous, la lampada da terra Hide and Seek, la linea di piatti in ceramica Let’s Plate, lo specchio Unitedivided e Undercover, una serie di  arredi e complementi che rimandano alle antiche geometrie di arabeschi.

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Proseguiamo nella vicina via San Gregorio, dove al 43 entriamo all’interno della Wallpaper Arcade, la galleria della creatività già protagonista durante le passate Design Week; su entrambi i lati va in scena il fatto a mano. Il tema di quest’anno parla di viaggio e ospitalità, non a caso Wallpaper Hotel è il titolo della presentazione di quest’anno. David Chipperfield, Alfredo Haberli, Carlo Brandelli, Beatrix Ong, David Rockwell sono stati invitati a interpretare la Casa lontano da Casa.

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Sempre nella stessa galleria un’installazione e una mostra accendono la Design Week. Slamp presenta La Traviata, più che una lampada un’0pera d’arte totale, architettura, luce, danza, poesia. Uno scenario immaginario ideato da Robert Wilson l’artista teatrale più visionario al mondo. La sua struttura e i suoi colori la fanno apparire come un cristallo di ghiaccio. Di fianco entriamo da Nude, la meraviglia della semplicità. Una linea di lampade da soffitto pensate per la tavola e per l’ambiente che sta intorno ad essa. Ron Arad e Nigel Coates guidano un team di designer di grande talento per la realizzazione di questa collezione che si riconosce grazie alle linee delicate e alla morbidezza delle luci che diffondono.

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Rimaniamo sulla via San Gregorio perchè al numero 39 c’è Leclettico. Affascina e sorprende mettendo in mostra una retro/prospettiva in una galleria di 800 metri quadrati. Un percorso ideato da Claudio Loria attraverso collezioni di pezzi rari di design, del vintage, di textures introvabili tra allestimenti audaci che raccontano una storia di sfide, Recupera ciò che per tutti è oramai dimenticato. Un susseguirsi di sale e di spazi piene di arredi, tessuti e materiali introvabili.

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Non finisce qui, salendo una scala e raggiungendo il piano superiore di Leclettico, ci ritroviamo quasi in una favola. In questo spazio la mostra continua in una sorta di giardino d’inverno moderno, le mura grezze, il pavimento disconnesso e gli infissi obsoleti con le vetrate colorate fanno da cornice alle accese cromie di tessuti, velluti e materiali. Questo beautiful garden è una distesa di oggetti e mobili che rievocano tempi passati e coinvolgono il visitatore in un percorso dove l’occhio è sollecitato dal susseguirsi di dettagli.

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Prima di entrare nel distretto di Porta Venezia InDesign, uno degli ultimi a fare apparizione tra le aree della Design Week milanese, in via Lazzaretto 15, Industry+ attira l’attenzione attraverso una serie di arredi immersi in un ampio spazio circondato da bianche pareti e pavimenti in legno. Alla sua prima apparizione italiana il brand di Singapore, sceglie per l’occasione solo giovani designer selezionati in tutta l’Asia. Oggetti originali, unici che trasmettono i valori dell’artigianalità del paese con forte ispirazione. Nello stesso spazio anche H Furniture azienda londinese che ama valorizzare contrasti e celebrare differenze.

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Occasione imperdibile, se volete visitare l’Albergo Diurno di Porta Venezia, senza dover prenotare e fare ore di fila, la Design Week regala questa imperdibile opportunità. Per il Fuorisalone 2016 la Creative Academy ha selezionato venti studenti guidati da Alberto Nespoli e Domenico Rocca per progettare una piccola collezione ispirata al benessere. Si intitola Vestae ed è dedicata alla dea della vita domestica. Materiali suggestivi e delicati come la spugna naturale, il sapone, il tessuto a nido d’ape, valorizzano texture, profumazioni, colori e le possibilità espressive della materia.

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Ci avviciniamo a piazza San Babila facendo tappa in un altro luogo imperdibile. In Via Mozart, a Villa Necchi Campiglio la mostra Back Ahead presenta una vasta selezione di manufatti artigianali targarti Austria. Un altro interessante allestimento che prende spunto dal concept, guardando indietro mentre si va avanti. L’industria creativa di questo paese è risorsa per idee innovative. Poco distante a Palazzo Sebelloni al 16 di corso Venezia, Lasvit presenta Via Lucis, progetti di luce originali e contemporanei realizzati attraverso le grandi abilità di maestri vetrai. All’ingresso si viene accolti da Intergalactic, una luccicante intallazione dinamica di Petra Krausova e Libor Sostak.

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Il nostro giro finisce qui, rientro alla base. Ma davvero, perchè alla Base Milano di via Bergognone 34, mi attende uno dei brand che più amo. Troppo spesso è ricordato e riconosciuto per le icone realizzate con i più grandi progettisti, da Marco Zanuso ai fratelli Castiglioni. Tra la generazione dei capelli grigi quasi tutti hanno avuto in casa uno dei suoi prodotti, ignorandone forse, il futuro nell’olimpo del design internazionale. Brionvega non è solo un passato da magazine patinato, è presente, ma soprattuto è futuro. Alla Design Week presenta in anteprima Wearit, disegnato da Michael Young, è il primo diffusore Bluetooth che si indossa. Ma non voglio anticiparvi altro, perchè questa sarà la nuova storia di Funk Design online il 28 aprile, dopo una stra meritata settimana di vacanza.

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Con questo post concludo la sfida di Funk Design and The Districts, ce l’abbiamo fatta anche quest’anno. Faticosa ma entusiasmante, abbiamo scelto di proporre ai nostri lettori un percorso alla ricerca di novità nel panorama aggiornato del design artigianale ma soprattutto, abbiamo voluto fornire una guida, uno spunto, un motivo, per impadronirsi della città, scoprendo e osservando da vicino ciò che spesso abbiamo di fianco o davanti agli occhi ma che nella fretta non vediamo. La Design Week è anche questo, oltre a creatività, progettualità, sistema e industria ci sono luoghi oltre muri e portoni, ci sono palazzi che raccontano la storia, un patrimonio che durante questa settimana si apre a tutti. E ora i ringraziamenti, prima di tutti il mio grazie di cuore a Alessandra Pepe, che ancora una volta mi ha lasciato spazio e libertà, con rinnovata fiducia. Grazie a Claudia Gervasini, le foto dei post pubblicati tra lunedì e sabato sono le sue. Puntuale, precisa, seria, instancabile e sempre sul pezzo, è una delle giovani promesse dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. Grazie anche a Francesca Bordignon che, nonostante i nuovi impegni, ha voluto tenerci compagnia in questo ultimo giro, sue le foto di questo ultimo post. Grazie anche a tutti quelli che mi hanno letto, seguito su Facebook e su Instagram, grazie a che mi ha chiamato e mandato messaggi per avere consigli su dove e cosa vedere, grazie a chi mi ha fermato in mezzo alla strada per dirmi che leggeva i miei post e seguiva i miei suggerimenti. Grazie, grazie, grazie, tutto questo azzera il mal di schiena, l’acido lattico, e le giornate senza fiato dalle 7 all’una della mattina successiva.

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