Fatto Bene, proprio come quelli di una volta

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Non ci sono più le mezze stagioni! Forse si o forse no, di fatto ogni volta che qualcosa non va come l’abitudine vuole, certi proverbi sembrano voler infliggere il colpo di grazia della rassegnazione. E così capita con tutti gli oggetti, gli attrezzi, i prodotti e i manufatti in genere di oggi, quelli che non li fanno più come si facevano una volta! Certe volte penso di essere fortunato ad avere, come dico io, cinquanta meno tre e aver vissuto l’ultimo trentennio del secolo scorso; già, proprio lì dove si è soliti considerare che tutto si faceva meglio, dove le cose duravano una vita. Quelle che spesso si conservano con cura perché pensiamo, come quelle non le troviamo più da nessuna parte. Certe volte custodiamo gelosamente anche solo le scatole, gli involucri o le confezioni perché il contenuto è stato consumato, in una sorta di carosello della memoria.

carosello

Mi ricordo i primi bagnetti con la spugna naturale Rosenfeld; gli anni delle elementari e le ore che passavano tra fogli, cartoncini e veline colorate; forbici, taglierini, nastri adesivi e la maestra che consigliava sempre e solo quella colla, la guardo ora e penso che stile pop! La Coccoina in quell’attraente barattolo di alluminio, ora capisco perché; l’irresistibile aroma di mandorla faceva venire l’acquolina in bocca, tranquilli era atossica, nessun pericolo se veniva per sbaglio ingerita. Poi il momento dei primi giochi solitari con le Crystal Ball, un po’ sulla cannuccia, un soffio e il mondo magicamente cambiava colore, sembravano fossero esplose improvvisamente come icona degli anni ’80, invece vengono prodotte dal 1947; ma anche quelli da tavolo, le mitiche carte, Rubamazzo e Scala 40 con le Modiano. Le ho ancora e nonostante l’abuso si mantengono intatte. Ma vogliamo parlare delle prime imbarazzanti eruzioni cutanee da acne giovanile? C’era lei, L’Acqua alle Rose Roberts, leniva e idratava riducendo quell’aspetto orribile che faceva assomigliare le guance a una cartina geografica.

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Ma è arrivato il momento di sfatare un mito. Non si tratta di un nostalgico amarcord a colpi di réclam, questo è il progetto di Anna Lagorio e Alex Carnevali, giornalista lei, fotografo lui. Un mix di curiosità e ricerca che fanno coppia fissa con visioni ed emozioni, dotazione imprescindibile per questi mestieri. Una riscoperta di quanto si crede essere sparito e che al contrario c’è, eccome se c’è! Fatto Bene è una piattaforma web che promuove oggetti italiani che esistono da generazioni. Tesori poco noti e prodotti iconici, simboli storici di una produzione nostrana di alta qualità; una mappatura a 360 gradi di un patrimonio industriale e artigianale presente e attivo tutt’ora in tutto il paese. “Molti oggetti hanno attraversato indenni due guerre mondiali, ma oggi rischiano di scomparire. Noi vogliamo che questo processo si inverta. Per questo, pensiamo che la creazione di un luogo dedicato sia il primo passo per far conoscere e circolare questi manufatti, soprattutto all’estero, dove c’è un grande desiderio di Italia”.

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Tutto prende forma mentre erano in un bar durante un viaggio in Calabria; scoprono la Brasilena, oltre alla bontà di questa acqua oligominerale autoctona al sapore di caffè, li colpisce la confezione ma soprattutto il fatto che fuori dai confini della regione il prodotto fosse del tutto sconosciuto.  Ha inizio una caccia alle storie della tradizione, di prodotti realizzati da anni e sempre con le stesse tecniche, per comporre un atlante di cultura materiale in continua evoluzione. Quasi la costruzione di una casa per ridonare dimora fissa a ciò che rischia di essere abbandonato all’oblio.

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Una cassa di risonanza del Made in Italy più segreto che, per ogni oggetto, narra la sua storia con aneddoti curiosi, spedizioni in luoghi remoti, guerre di brevetti e intuizioni coraggiose. Ad oggi sono 15, oltre alle cinque entrate nel mio personale vissuto, ci sono la carta aromatica d’Eritrea, ancora oggi prodotta a forma di libretto in 24 listelli pretagliati, pronti per essere bruciati o conservati nei cassetti per profumare la biancheria, l’ambiente o l’interno dell’auto con una nota olfattiva legnosa e fragrante. La Brillantina Linetti, adatta anche al dandy del nostro tempo che vuole essere impeccabile in ogni momento della giornata. Ritroviamo anche i cannelli di zolfo, dalle contraddittorie virtù terapeutiche e il mandillu da gruppu, tessuto a scacchi utilizzato dai contadini in Liguria.

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Il racconto continua con il sapone Reseda per pelli delicate, prodotto a Genova dal 1903; e con uno dei taccuini Tassotti stampati in diverse fantasie. Non manca un simbolo del paese del Bengodi, il luogo dedicato all’abbondanza così come lo racconta l’immaginazione del Boccaccio nel Decameron, dove il centro del villaggio è dominato da una grande montagna di formaggio, usato dagli abitanti per cuocere gli gnocchi che preparavano sopra il tagliere per la rigatura.

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E per concludere, ma solo per il momento, considerato che ogni settimana si aggiungerà una nuova storia, il tamarindo Erba, porta il nome del vulcanico farmacista, noto per aver sperimentato per primo l’hashish ad uso terapeutico, che entra in sordina nei bar delle famiglie delle borghesia meneghina per poi diffondersi in breve tempo in tutta Italia. Negli anni ’70, il marchio è stato acquisito da Cedral Tassoni che ancora lo produce e lo imbottiglia mantenendo inalterati sia la ricetta che la confezione originale. E a questo proposito, considerato che i due ideatori sono sempre in cerca di suggerimenti e segnalazioni, mi viene in mente la cedrata, ci sarà posto anche per lei?

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Di sicuro, e lo sappiamo in anteprima noi di Moma Style, tra breve troveremo la storia del vaso dell’amarena Fabbri, uscito nel 1915. In pochi lo sanno ma è bianco e blu in omaggio alle cineserie tanto di moda durante il periodo liberty; poi quella del Lanificio Leo, il più antico della Calabria e dell’azienda Perfetta, considerata la migliore al mondo nella produzione di bocce di alta gamma. Per Anna e Alex c’è bisogno di pensare a una nuova progettualità, nell’ottica di sensibilizzare tutti coloro che hanno dimenticato come sono le cose fatte bene. Per sostenere quella che sta diventando una vera e propria mission, la piattaforma avrà presto uno shop online per la vendita in Italia e all’estero. Qualità delle materie prime, design, packaging originali per rivalutare la nostra produzione industriale sommersa. Una chicca per il prossimo Natale sarà la scatola che conterrà una selezione di prodotti: la colla Coccoina, la Carta d’Eritrea, il taccuino Tassotti, la saponetta Reseda e lo strofinaccio del Lanificio Leo.

www.fatto-bene.com

Contemporary Mood, vi aspetta la settimana prossima con una nuova storia.

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