I cinque album che ci sono piaciuti di più in questi quattro mesi di 2017

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su linkedin
LinkedIn

L’anno musicale si è aperto con graditi ritorni e importanti novità. Le emozioni che abbiamo provato in questi primi quattro mesi sono già moltissime. Oggi voglio elencarvi i cinque album che mi hanno accompagnato durante le fredde serate invernali e che mi stanno accompagnando anche durante questa primavera. Mettete le cuffie e premete play.

The xx – I See You

Il 2017 si è aperto subito col botto: il ritorno degli xx dopo 5 anni di pausa. Il trio londinese ha pubblicato I See You il 13 gennaio e l’ho apprezzato talmente tanto che fatico ancora oggi a togliermelo dalla testa. Il terzo lavoro della band è fortemente influenzato dal producer e tutto fare del gruppo Jamie xx. Merito del suo lavoro solista del 2015, In Colour: la traccia d’apertura Dangerous infatti stupisce per i ritmi danzerecci e per l’abbandono del sound che ha fatto le fortune del gruppo. I See You riesce a trovare un perfetto equilibrio tra Jamie e le esigenze degli altri due membri Oliver e Romy. Il sound degli xx è sempre riconoscibile, ma questo terzo lavoro sembra essere meno introspettivo rispetto agli altri e la band inizia ad aprirsi al mondo. A questo proposito non deve stupire sia il successo radiofonico del primo singolo estratto On Hold (anche qui in Italia) sia l’incredibile affluenza di pubblico ottenuta durante l’unica data invernale al Forum di Assago (di cui vi abbiamo parlato qui). Facciamocene quindi una ragione: gli xx non sono più una band di nicchia, ma sono diventati grandi.

Bonobo – Migration

Gennaio ha segnato anche il ritorno di Bonobo con il suo sesto album Migration, a quattro anni di distanza da The North Borders. Il producer inglese fa parte (insieme ad esempio a Nicolas Jaar e il già citato Jamie xx) di quel tipo di elettronica raffinata ed elegante che viene apprezzata anche dai puristi del rock. Dopo più di 15 anni di carriera, è sempre difficile riuscire a rinnovarsi e proporre qualcosa di innovativo, ma Bonobo anche grazie a collaborazioni eccellenti porta avanti il proprio percorso musicale fatto di downtempo, elettronica e ambient. Basti pensare all’apporto al piano di Jon Hopkins nella traccia di apertura Migration, alla voce di Mike Milosh dei Rhye in Break Apart e della indie star Nick Murphy aka Chet Faker in No Reason (nota di merito per il bellissimo video diretto da Oscar Hudson). Le tracce più belle si trovano comunque a metà disco e sono Bambro Koyo Ganda piena di cori/canti tribali – grazie alla band nord-africana Innov Gnawa – e Kerala montata sul sample della canzone Baby dell’artista R&B Brandy.

Gazzelle – Superbattito

Tra i cinque album di questi primi quattro mesi ho voluto inserirne solamente uno italiano e – nonostante ci siano stati molti artisti meritevoli – ho voluto dare fiducia a un ragazzo che è comparso all’improvviso e ha già un gran numero di fan al suo seguito. Sto parlando di Gazzelle e del suo debutto Superbattito. L’uscita del primo singolo Quella Te e la sua identità inizialmente celata hanno alzato le aspettative; i successivi singoli hanno fatto il resto. Superbattito è un concentrato di potenziali hit radiofoniche. Otto canzoni da cantare a squarciagola in macchina, sulla spiaggia o ovunque vi troviate. Non sei tu, Zucchero Filato e Meltinpot saranno sicuramente nelle playlist estive di molti giovani italiani. Relazioni in frantumi, nostalgia, rimorsi: sono questi i temi affrontati da Gazzelle in una forma ribattezzata da lui stesso come sexy-pop, evoluzione del synth-pop. Diciamo pure che la proposta di Gazzelle non è innovativa: prende infatti il meglio della scena romana (Calcutta, I Cani, Thegiornalisti) e la frulla insieme. Se l’intento però è quello di regalarci ritornelli catchy che si stampano in mente dopo il primo ascolto, allora il frullato di Gazzelle è uscito molto bene.

Sampha – Process

Grazie ad artisti come Frank Ocean, Solange e The Weeknd il soul pop è ormai un genere ricercato e raffinato in grado di attirare l’attenzione di un pubblico molto eterogeneo. Se il 2016 è stato l’anno di Anderson .Paak, il 2017 – per ora – è di Sampha. Il cantautore inglese, nel suo album di debutto Process, riesce ad amalgare le tracce mischiando soul, R&B ed elettronica alla perfezione. Process affronta temi importanti come amore, religione e, addirittura, la morte dei genitori. L’apice del disco si trova subito con Blood on Me in cui Sampha, accompagnato da un ritmo incalzante e coinvolgente, si confronta con il peso delle aspettative. Altro momento altissimo è dato da (No One Knows Me) Like the Piano: una ballata accompagnata esclusivamente dal pianoforte in cui i ricordi d’infanzia si mischiano al dolore per la perdita della madre. Tutte le tracce che compongono l’album però meriterebbero di essere nominate e – arrivato a questo punto – posso solo dirvi questo: ascoltate Process di Sampha, non ve ne pentirete.

Gorillaz – Humanz

Gli ultimi giorni di Aprile ci hanno riconsegnato i Gorillaz e il loro ultimo lavoro Humanz, a ben 7 anni di distanza da The Fall. La cartoon band più famosa al mondo, nata dalla geniale mente di Damon Albarn e Jamie Hewlett ritorna sulle scene con il disco più elettronico della propria carriera. Album sicuramente meno immediato dei precedenti (dovuto anche alla sua lunghezza) e privo di tormentoni globali come Feel Good Inc. o Clint Eastwood. Nonostante ciò soprattutto i singoli estratti Saturnz Barz, Ascension e Andromeda sono fatti per far scatenare i fan in pista e sono sicuro che riusciranno nell’intento. Humanz vede un numero incredibile di collaborazioni: De La Soul, Popcaan, Vince Staples, Pusha T, Rag’n’Bone Man e Benjamin Clementine sono solo alcuni dei nomi presenti nelle 26 tracce che compongono l’album. Ciò che stupisce è anche la scelta di Albarn e del suo alter-ego 2D di stare quasi totalmente dietro le quinte e lasciare spazio agli ospiti. Nonostante ciò i Gorillaz sono una sicurezza e Humanz entra di diritto nei cinque album di questi primi mesi del 2017.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su linkedin
LinkedIn
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: