L’invito alla relazione di Fritz Hansen. Mobile off please!

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Gnenerazione always on ci pensa Fritz Hansen a disconnettere tutti i vostri device mobili. Sarà forse questa audace sfida alla tendenza del nuovo secolo, l’aspetto contraddittorio che maggiormente intriga un digital addicted quale sono. Avverto sempre più spesso quello strano desiderio di off-line. Già, è proprio vero il nostro stile di vita ci porta ad essere in contatto con gli altri ma in realtà quasi mai fisicamente vicini. Republic of Fritz Hansen sintetizza questa filosofia e lo fa con una sedia e un tavolo.

Republic of Fritz Hansen

La prima iconica, rappresenta un passato ancora molto attuale e che per fortuna non ha alcuna intenzione di farsi da parte; il secondo, moderno, è il presente fuori dal coro, quasi controcorrente. Andiamo per ordine, era il 1958 quando per il Radisson Blu Royal Hotel di Copenhagen, il visionario Arne Jacobsen, modernista perfezionista, disegna e produce in edizione limitata Drop, piccola sedia dalla grande personalità.

Arne Jacobsen

Sedia Drop

Cinquant’anni di assenza poi il rilancio. E come una bella addormentata che si risveglia, Drop ritorna, si sveste e si riveste di nuovi tessuti e di pelle, rendendosi anche disponibile a declinazioni plastiche in sintonia con gli ambienti moderni. Una rara eredità affiancata ad una vibrante freschezza, quella che connota i più aggiornati complementi d’arredo, rendono questo pezzo molto più grande di quanto la sua disarmante semplicità faccia trasparire. Ispirata alla forma umana, il suo schienale avvolge come un abbraccio.

Sedia Drop by Fritz Hansen

Sedia Drop by Fritz Hansen

Oggi tocca a Jaime Hayon, nasce a Madrid, cresce alla scuola di Oliviero Toscani e approda nella Republic. Suo il divano FAVN, più recente il tavolo Analog. Non nascondiamoci dietro un dito, una cena dove tutti smanettano con lo smartphone per i fatti loro, non vi è mai capitata? Suvvia un po’ di unplugged relations non volgiamo farcele stare?

Jaime Hayon

Sketch Analog by Jaime Hayon

Ha una forma insolita, possiamo dire nuova, né tonda, ne ovale, né quadrata. Organica. Celebra la genuinità dello stare vicini l’un l’altro senza bisogno di accessori tecnologici. Non esiste un capotavola, è piuttosto una piattaforma di conversazione ideale per le relazioni, per la condivisione, purché off-line. Analog ha in se l’importanza del noce e del rovere e il glamour del laminato bianco.

Tavolo Analog by Jaime Hayon

Tavolo Analog by Jaime Hayon

Tavolo Analog by Jaime Hayon

In generale nel panorama del design danese c’è qualcosa che mi attrae, qualcosa che non mi appartiene ma che avrei vissuto volentieri. Casco sempre nel pregiudizio. Freddo e rigore se penso al nord Europa, poi scopro il calore di linee sinuose e un’invidiabile apertura mentale. Quello che preferisco di Republic of Fritz Hansen. E comunque l’idea di intercalare always on con qualche sometime off non mi dispiace neanche un po’.

Tavolo Analog by Jaime Hayon

Bene! La sedia mi accoglie con un abbraccio, il tavolo mi invita a socializzare. Noi ci si rivede, Funk Design torna mercoledì prossimo.

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