A Christmas Carol: storia degli orsetti di peluche e del perché piacciono a grandi e piccini

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Il Natale è fatto per tornare tutti un po’ bambini. C’è chi proprio non ci riesce (ma come, se anche Scrooge alla fine si è intenerito, volete non riuscirci anche voi?), c’è chi ci mette del tempo per carburare (come la sottoscritta) e chi invece non aspetta altro tutto l’anno.

Questo 2012 ho carburato molto più in fretta grazie all’iniziativa Natale a Torino, Grand Blogger Tour Christmas Turin 2012, di cui, come sapete sono stata una delle blogger ambassador nel weekend dell’1-2 dicembre scorsi. Vedere una città che vive il Natale così intensamente mi ha fatto riflettere a lungo sul perché di questa magia che finisce per contagiare tutti, anche quelli che si lamentano delle code nei negozi, dei regali da comprare, della confusione per le strade e sono giunta ad una conclusione che, sarà banale, ma è forse quella più sensata. Tutti abbiamo bisogno di credere di esserci meritati un regalo, sia che ce lo porti un vecchio panciuto con la barba bianca, sia che ce lo faccia trovare sotto l’albero il nostro fidanzato. Pensate un po’, ne ho bisogno anch’io, notoriamente cinica e poco incline alla melensa.

Tutta questa premessa, starete pensando, non vi fa capire il perché del titolo dato a questo post: ebbene è presto detto, anche se sono tornata nella mia città non dimenticherò facilmente i miei due giorni come ambassador del #nataleatorino e così ho deciso di continuare a seguirne gli eventi e le iniziative più belle cercando di offrire il mio punto di vista e qualcosa in più su cui riflettere.

Lo spunto di oggi è il Baby Flash Mob in programma per domenica 16 dicembre alle 17.00 in Piazzale Aldo Fusi: sono attesi tutti i bimbi con i loro genitori, zii, nonni e amici, naturalmente in compagnia dei loro orsetti di peluche preferiti. Una fiaba animata dal Teatro Ragazzi “Candy Renna Golosa”, sarà un modo per trascorrere un pomeriggio diverso dal solito ed entrare appieno nell’atmosfera sempre più vicina della Vigilia. Ho pensato subito a quanto sarebbe piaciuto un evento del genere alla mia nipotina Camilla di quasi 4 anni e a quanto mi sarebbe piaciuto accompagnarla a questo flash mob, e mentre ci pensavo mi sono anche chiesta come mai nell’immaginario collettivo gli orsetti di peluche, o Teddy Bears che li si voglia chiamare, rappresentino il “compagno di giochi” per eccellenza, quello che tutti conserviamo (anche in cantina se necessario) per anni e anni. Il primo giocattolo di cui spesso abbiamo ricordi e l’ultimo dal qualche ci separiamo (io non l’ho ancora fatto, ho ancora l’orsetto, e non solo lui, sul mio lettone).

Mi sono così documentata e ho scoperto che il successo dell’orsetto è una storia tutta made in USA, che risale al presidente Theodore Roosevelt, per gli amici “Teddy” che, durante una battuta di caccia, si rifiutò di uccidere un cucciolo di orso bruno. La notizia fece scalpore nella stampa dell’epoca e quell’orsetto “graziato” dal presidente venne soprannominato Teddy Bear e ripreso nelle vignette satiriche del famoso disegnatore del Whashington Post Clifford K. Berryman. Da allora sull’onda della popolarità di “Teddy Bear” e degli orsetti disegnati da Berryman, nel 1903 due negozianti di Brooklyn misero in vetrina due orsetti di pezza ed ebbero un successo tale che poco dopo fondarono una società specializzata nella produzione di orsacchiotti, la Ideal Toy Company.  Sempre lo stesso anno la commerciante tedesca di giocattoli Margaret Steiff portò alla Fiera del Giocattolo di Lipsia un modello di orsacchiotto: ne furono venduti 3.000 ad un importatore americano.

Da allora il successo dell’orsacchiotto non si è più fermato: dolce, sorridente, vestito con abitini su misuro o semplicemente a pelo nudo e morbido, simbolo dei regali di Natale e usato spessissimo per creare mirabolanti scenografie nei reparti giocattoli dei grandi Mall americani. L’amato Teddy Bear è un vero e proprio simbolo non solo dell’infanzia, ma di tutta l’età moderna e contemporanea.

Mi sono divertita a cercare per voi alcune belle immagini da corredare a questo post, oltre a quelle che avete già visto, spero di riuscire a far sorridere chiunque capiti di qui a leggere e naturalmente invito tutti i Torinesi all’appuntamento del 16 dicembre alle 17 in Piazza Aldo Fusi (sarò con voi con il pensiero e non vedo l’ora di vedere le foto dell’evento!).

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